Sport e Discipline Sportive: Una Differenza Cruciale per le Agevolazioni Fiscali degli Enti Sportivi

Nel mondo dello sport, spesso si tende a utilizzare in modo intercambiabile i termini “sport” e “disciplina sportiva“. Tuttavia, per gli enti sportivi, comprendere la differenza tra i due concetti è fondamentale, soprattutto dal punto di vista delle agevolazioni fiscali. Infatti, l’errata interpretazione di cosa si intenda per sport e disciplina sportiva può portare alla perdita dei benefici fiscali previsti dalla normativa. 

Sport vs Discipline Sportive: Qual è la Differenza? 

Lo sport si riferisce all’attività fisica generale, riconosciuta in quanto tale dalle organizzazioni sportive nazionali e internazionali.

Le discipline sportive, invece, sono le specifiche forme di pratica sportiva che rientrano all’interno di uno sport più ampio.

Un esempio classico è il calcio, uno sport che include diverse discipline al suo interno, come il calcio a 11, il calcio a 5, e il calcio a 8. Ciascuna di queste discipline sportive è distinta e, per essere riconosciuta come tale, l’ente sportivo deve essere affiliato a un organismo sportivo specifico che riconosce quella disciplina sportiva. 

Perché è Importante la Differenza? 

La distinzione tra sport e disciplina sportiva diventa rilevante quando si parla di decommercializzazione delle entrate per gli enti sportivi. Perché un’attività possa essere considerata decommercializzata, e quindi non soggetta a tassazione, l’ente sportivo deve essere affiliato a un organismo sportivo riconosciuto per quella specifica disciplina, e i tesserati lo devono essere per quella stessa disciplina sportiva.

Un ente sportivo affiliato ad un organismo sportivo come a FIGC (Federazione Italiana Giuoco Calcio) per la disciplina del calcio a 11 organizza corsi e attività specificamente per i propri tesserati in questa disciplina sportiva. In questo caso, le entrate derivanti da tali attività saranno considerate decommercializzate, poiché sia l’ente che i tesserati sono affiliati e tesserati per la disciplina del calcio a 11, rientrando quindi nell’attività istituzionale dell’ente sportivo.

Se però lo stesso ente sportivo inizia a organizzare corsi o eventi di calcio a 5, una disciplina differente per la quale non ha ottenuto affiliazione e per la quale i tesserati non risultano affiliati, le entrate derivanti da queste attività non potranno essere considerate decommercializzate. Anche se si tratta dello stesso sport (il calcio), la distinzione tra le discipline è fondamentale: ogni disciplina sportiva necessita di affiliazione e tesseramento specifici per poterne considerare le attività correlate decommercializzate.

In sintesi, affinché le entrate siano decommercializzate, è necessario che:

  1. L’ente sia affiliato all’organismo sportivo per quella specifica disciplina sportiva;
  2. I tesserati lo siano per la stessa disciplina sportiva.

Quindi, ogni attività e disciplina sportiva non coperta da affiliazione e tesseramento specifici sarà considerata attività commerciale e sarà soggetta a tassazione.

Rischio di Perdita delle Agevolazioni Fiscali 

È dunque cruciale che gli enti sportivi verifichino costantemente le loro affiliazioni e il tesseramento degli atleti per ciascuna disciplina sportiva. Se le entrate derivano da attività che coinvolgono discipline sportive per le quali l’ente non è affiliato, quelle attività saranno considerate commerciali, con conseguenze fiscali importanti. 

Conclusione 

Per godere delle agevolazioni fiscali e decommercializzare le entrate derivanti dall’attività sportiva, è essenziale che l’ente sportivo sia affiliato all’organismo sportivo per quella specifica disciplina sportiva e che i tesserati siano correttamente affiliati a loro volta. La gestione accurata di questi aspetti è fondamentale per garantire che l’ente sportivo rimanga in regola con le normative fiscali e non perda i benefici di cui ha diritto.